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Nino Migliori

2025 / Visionary Award

Since 1948, Nino Migliori has been developing some of the most well-articulated and interesting research in European image culture.

From the very beginning of his career, he produced neorealist sequence-narration photographs, as well as original and new experimentations in various materials. Migliori created a body of work linked to the outstanding stylistic manner of that period, Neorealism: a vision of reality based on the supremacy of popular culture with influences of regionalism.

His off-camera works have no comparison within the boundaries of the photography world. We can understand them when they are compared with the most advanced side of the informal European style, often conceived earlier than the most famous paintings. His research in the subsequent years includes other materials and techniques such as Polaroids and bleachings.

At the end of the sixties, Migliori’s work took on many conceptual aspects, a trend that prevailed in the following years.

Experimenter, sensitive explorer, and alternative thinker, his production has always been characterized by great visionary ability, which he infused in his original and brand-new work. New scenarios and seductions occur in his work, where the project becomes compositions, explored territory, and a point of critical reflection. A reflection on the use of photography, on its evidence through the discovery of renewed gestures and contaminations. He is the ideal author to communicate the ways photography is a document that assumes the values and content of art and culture.

Today we consider Migliori a true architect of vision. Each of his productions is the result of a precise project on the power of vision, a subject that has characterized all his work throughout his career.

His works are held in important private and public collections, among them Mambo, in Bologna; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, in Torino; CSAC, in Parma; Museo d’Arte Contemporanea Pecci, in Prato; Galleria d’Arte Moderna, in Roma; Calcografia Nazionale, also in Roma; MNAC in Barcelona; Museum of Modern Art in New York; Museum of Fine Arts in Houston; Bibliothèque National in Parigi; Museum of Fine Arts in Boston; Musée Reattu in Arles; SFMOMA in San Francisco, and others.


La fotografia di Nino Migliori, dal 1948, svolge uno dei percorsi più diramati e interessanti della cultura d’immagine europea.

Gli inizi appaiono divisi tra fotografia neorealista con una particolare idea di racconto in sequenza, e una sperimentazione sui materiali. Da una parte, quindi, in pochissimi anni, nasce un corpus segnato dalla cifra stilistica dominante dell’epoca, il cosiddetto neorealismo: una visione della realtà fondata sul primato del “popolare”, con le sue subordinate di regionalismo e di umanitarismo.

Sull’altro versante Migliori produce fotografie off-camera, opere che non hanno confronti nel panorama della fotografia mondiale, sono comprensibili solo se lette all’interno del versante più avanzato dell’informale europeo con esiti spesso in anticipo sui più conosciuti episodi pittorici. La ricerca continuerà nel corso degli anni coinvolgendo altri materiali e tecniche: polaroid, bleaching.

Dalla fine degli anni Sessanta il suo lavoro assume valenze concettuali ed é questa la direzione che negli anni successivi tende a prevalere.

Sperimentatore, sensibile esploratore e alternativo lettore, le sue produzioni visive sono sempre state caratterizzate da una grande capacità visionaria che ha saputo infondere in un’opera originale ed inedita. Nuovi scenari e seduzioni si dispongono nell’opera in cui il progetto diviene composizione, territorio di esplorazione e punto di riflessione critica. Riflessione sull’uso della fotografia, sulla sua testimonianza attraverso la scoperta di rinnovate gestualità e contaminazioni. È l’autore che meglio rappresenta la straordinaria avventura della fotografia che, da strumento documentario, assume valori e contenuti legati all’arte, alla sperimentazione e al gioco.

Oggi si considera Migliori come un vero architetto della visione. Ogni suo lavoro è frutto di un progetto preciso sul potere dell’ immagine, tema che ha caratterizzato tutta la sua produzione.

Sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private fra le quali Mambo – Bologna; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – Torino; CSAC – Parma; Museo d’Arte Contemporanea Pecci – Prato; Galleria d’Arte Moderna – Roma; Calcografia Nazionale – Roma; MNAC Barcellona; Museum of Modern Art – New York; Museum of Fine Arts – Houston; Bibliothèque Nationale – Parigi; Museum of Fine Arts – Boston; Musée Reattu – Arles; Maison Européenne de la Photographie- Parigi, The Metropolitan Museum- New York, SFMOMA – San Francisco ed altri.